"Lettera aperta a Ernst von Weber" |
Leone
Tolstoi "Il Primo Gradino" |
Vivere
in piena armonia col Creato. Come fare questo?
Vivendo in armonia col Creato.
Rispettando gli Animali tutti, e l'ambiente che ci ospita.
Rispettare un Animale vuol dire per prima cosa non lasciarlo solo, in
balia dei macellai,
e vuol dire ovviamente non mangiarlo.
...
VALDO VACCARO
Si crocifigge un cane per studiare la durata dell'agonia di Cristo.
Si squarta una cagna gravida per osservare l'istinto materno sotto il
dolore intenso.
Una équipe di cosiddetti scienziati paralizza un branco di gatti, sega
via la volta cranica e stuzzica il cervello mentre le bestiole non
anestetizzate sono costrette a inalare varie concentrazioni di anidride
carbonica, e alla fine si ha la riprova di quanto già si sapeva da
anni: che esiste una correlazione tra la concentrazione dell'anidride
carbonica nel sangue e gli squilibri nervosi.
Altri ricercatori immergono in acqua bollente 15.000 animali diversi,
poi somministrano a metà di essi un estratto epatico di cui sono note
da tempo le proprietà terapeutiche in caso di shock. Com'era da
aspettarsi, gli animali trattati col farmaco agonizzano più a lungo
degli altri.
Si costringono dei cani a bere soltanto alcool puro per oltre un anno,
per ottenere "la prova scientifica" che l'abuso di alcool è nocivo.
Migliaia di topi, conigli e cani, per lo più tracheotomizzati, vengono
costretti a fumare sigarette per mesi e anni, e naturalmente molti
muoiono: ma gli sperimentatori subito avvertono che non è possibile
alcuna trasmissione di dati validi all'uomo.
...
HANS
RUESCH, IMPERATRICE NUDA
Avevano il corpo
pieno di piaghe e un catetere infilato nell’addome;
alcuni, impazziti per il dolore, sbattevano ripetutamente la testa
contro le sbarre fino a procurarsi orribili ferite;
altri si erano spaccati i denti mordendo le gabbie.
Dalle sbarre vidi spuntare una zampa gigantesca e, inconsapevole dei
rischi che potevo correre, volli toccarla.
Allungai la mano e l’orso me la strinse dolcemente.
Allora gli promisi che sarei tornata e che l’avrei salvato.
Jill ROBINSON, Fondatrice di Animals Asia Foundation
Margherita Hack,
vegetariana dalla nascita, sottolinea come molti grandi scienziati
della storia, da Leonardo da Vinci a Darwin a Einstein, fossero
vegetariani, e sfata alcuni dei pregiudizi su questa dieta: "In seconda
elementare facevamo il tempo pieno - dice - e quando tiravo fuori il
mio pasto a base d'insalata, uovo e formaggio, c'era la preoccupazione
delle maestre per la mancanza di carne: come avrei fatto a crescere
bene, forte e sana? Eppure sono arrivata a 89 anni in condizioni
discrete di salute. A più di 80 anni, oltre alle domenicali partite di
palla a volo con amici cinquantenni, ho girato in bicicletta buona
parte del Friuli Venezia Giulia, oltre a lunghe nuotate tutte le
mattine d'estate. Tutto questo a dimostrazione che la mancanza di carne
e pesce non ha certo indebolito il mio fisico".
Oltre che la salute umana, essere vegetariani può
salvare anche quella del pianeta: "Pochi sanno - continua la Hack - che
i quattro quinti della terra coltivata in tutto il pianeta sono usati
per produrre foraggi per gli animali, e solo un quinto per il consumo
umano di cereali, frutta e verdura.
Si calcola che in media occorrano dieci chili di
grano e cereali vari per produrre mezzo chilo di carne.
In un mondo come il nostro, in cui la
popolazione umana è in continuo aumento, bisognerebbe evitare questo
enorme sperpero, riducendo drasticamente il consumo di carne.
E poi anche noi, come
tutti i viventi e tutto ciò che si trova sulla Terra, siamo il prodotto
della morte di grandi stelle esplodenti, le supernove - spiega la
scienziata -. Questa
origine comune dovrebbe farci sentire come fratelli tutti gli esseri
viventi, uomini e animali".
Margherita
HACK,
Perché sono vegetariana
Il Vegetarismo è la mia religione, la mia
protesta contro la condotta del mondo.
Essere Vegetariani significa dissentire,
dissentire contro il corso degli eventi attuali.
Energia nucleare, carestie, crudeltà:
dobbiamo prendere posizione contro queste cose!
Il Vegetarismo è la mia presa di posizione. E
penso che sia una presa di posizione consistente.
Penso che tutto ciò che è collegato con il
Vegetarismo sia della massima importanza, perché non ci potrà mai
essere pace nel mondo finché ci ostiniamo a mangiare gli
animali. Questo
si applica anche ai pesci. Io non mangio pesce.
Sono diventato Vegetariano perché per tutta la
vita mi sono sentito in colpa e pieno di vergogna per il fatto di aver
mangiato carne animale.
Sono convinto che gli animali siano creature di
Dio esattamente come lo sono gli esseri umani.
E noi dobbiamo rispettarli e amarli,
invece di macellarli. Si
sono convinti che l'uomo, il peggior trasgressore di tutte le specie,
sia il vertice della creazione: tutti
gli altri esseri viventi sono stati creati unicamente per procurargli
cibo e pellame, per essere torturati e sterminati.
Nei loro confronti tutti sono nazisti:
per gli animali Treblinka
dura in eterno.
Isaac Bashevis SINGER
Polonia, 1904 – USA,
1991, Premio Nobel Letteratura 1978,
parte della cui famiglia morì in seguito alle deportazioni
naziste
...
Ispirai a un cane la più intensa antipatia, infliggendogli tutti i
tormenti possibili, e infine gli cavai gli occhi. Allora potevo
avvicinarlo senza incutergli paura. Non appena gli parlavo, la sua
collera ritornava. Allora gli perforai i timpani e gli versai della
cera negli orecchi.
Incapace di udirmi, mi lasciò avvicinare e potei accarezzarlo. Sembrava
godere di queste mie carezze. ...
HANS
RUESCH, IMPERATRICE NUDA
I nostri pronipoti troveranno barbara l'usanza di nutrirsi di animali.
Nei prossimi anni milioni di persone sceglieranno di mangiare a un
gradino più basso della catena alimentare, così da permettere che
milioni di altri possano ottenere quanto occorre per
sopravvivere. Se ciò succederà, aumenterà il
livello di salute globale, nostra, del Sud del mondo, del pianeta.
La civiltà dell'empatia è alle porte. Stiamo
rapidamente estendendo il nostro abbraccio empatico all'intera umanità
e a tutte le forme di vita che abitano il pianeta.
Ma la nostra corsa verso una connessione empatica universale è anche
una corsa contro un rullo compressore entropico in progressiva
accelerazione, sotto forma di cambiamento climatico e proliferazione
delle armi di distruzione di massa.
Riusciremo ad acquisire una coscienza biosferica e un'empatia globale
in tempo utile per evitare il collasso planetario?
La coscienza empatica si fonda sulla consapevolezza che gli altri, come
noi, sono esseri unici e mortali.
Se empatizziamo con un altro è perché riconosciamo la sua natura
fragile e finita, la sua vulnerabilità e la sua sola e unica vita;
proviamo la sua solitudine esistenziale, la sua sofferenza personale e
la sua lotta per esistere e svilupparsi come se fossero le nostre.
Il nostro abbraccio empatico è il nostro modo di solidarizzare con
l'altro e celebrare la sua vita.
Jeremy RIFKIN, Ecocidio: ascesa e caduta della cultura della carne
E'
certamente preferibile coltivare vegetali, e credo quindi che il
Vegetarismo sia un allontanamento raccomandabile dalla radicata barbara
abitudine.
Che si possa vivere di alimenti vegetali e compiere il proprio lavoro
ancora meglio non è una teoria, ma un fatto ben dimostrato.
Molte razze che vivono quasi esclusivamente di verdure sono di
corporatura e forza superiori.
Non c'è dubbio che alcuni alimenti vegetali, come la farina d'avena,
siano più economici della carne, e superiori ad essa per prestazioni
meccaniche e mentali. Tali cibi superiori, inoltre, gravano decisamente
meno sui nostri organi digestivi, e, rendendoci più contenti e
socievoli, producono una quantità di bene difficile da stimare.
Alla luce di questi fatti, tutti gli sforzi dovrebbero essere compiuti
per fermare lo sfrenato e crudele massacro di animali, che è
distruttivo per la nostra morale.
Un’altra
fucilata! Ogni
volta che un colpo riecheggia nella vallata penso che il piccolo cuore
che batteva nel suo sangue, per tenere aperti due occhietti limpidi,
per fare uscire note melodiose nel bosco, per fare aprire due
meravigliose ali, è stato colpito.
Un senso di odio si sveglia in me verso quell’idiota che ha sparato.
Un’atra
sc-ciuppetta! Ogni votta che un colpo o riecheggia in ta valla penso
che o piccolo cheu ch’o betteiva in to so sangue, pe tegni averti dui
euggetti limpidi, pe fa sciorti de notte melodiose in to bosco, pe fa
arvì due meravigliose ae, o l’è staeto colpio.
Un senso de odio o se me sveggia per quello idiota ch’o l’a sparou.
Edoardo
FIRPO, Poeta genovese
Qual è l'essenza di
una mucca? Quella di essere serenamente assorta
nel proprio quieto ruminare e di vivere
tranquillamente i suoi venti lunghi anni in armonia con la
natura. La mucca non è una pompa di latte a quattro
zampe che possiamo impunemente rendere orfana, allevare, alimentare
chimicamente, farmacologizzare, inseminare e manipolare per l'unico
obiettivo: massimo quantitativo di latte al minimo costo.
Pramoda
Chitrabhanu, Il Libro della
Compassione, Riverenza verso ogni Vita (IL
JAINISMO, Edizioni Cosmopolis)
Una mucca è un
animale dotato di cinque sensi che inoltre possiede una mente.
La crudeltà verso gli animali a cinque sensi è considerata il più
grande peccato nelle Scritture Jainiste.
Pravin K.
SHAH, Il
Libro della Compassione, Riverenza verso ogni Vita
(IL JAINISMO, Edizioni Cosmopolis)
Nessuna nazione sarà completamente libera finché gli animali, nostri fratelli, non saranno liberi e sereni.
T. L. Vaswami
Gli animali non possono parlare, ma
come possiamo io e te non parlare per loro, e astenerci dal
rappresentarli?
Ascoltiamo, noi tutti, il loro silenzioso pianto di agonia, e aiutiamo
quel pianto a essere ascoltato nel mondo!
R. D. Arundale
La religione più elevata è quella di coltivare la fratellanza universale, e di considerare tutte le creature viventi simili a se stessi.
Precetto Jainista
MEAT IS MURDER |
...
Tortura è una definizione corretta per indicare cosa sia la
vivisezione.
Ci sono alcune cose in questo mondo che sono semplicemente troppo
efferate per essere tollerate.
La
"disperazione indotta" è un metodo per indurre depressione in cani o in
altri animali, sottoponendoli ripetutamente a scosse elettriche che non
possono evitare, fino a quando non smettono di agitarsi disperatamente
e restano immobili nell'angoscia più nera a subire passivamente altre
scosse.
Nessuno, inclusi gli stessi ricercatori, crede seriamente che questo
modello abbia qualcosa a che fare con la depressione clinica umana.
Poi c'è
il dolore quotidiano provato da qualsiasi essere senziente qualora
venga tenuto rinchiuso in una gabbia di piccole dimensioni, dove spesso
giace disperato in mezzo ai suoi stessi escrementi, con le ferite
lasciate infette e purulente, ignorato fino a quando viene nuovamente
tolto dalla gabbia per essere torturato un'altra volta.
Agli inizi del 1981, entrai in un laboratorio di vivisezione al
VA-Wadsworth, nell'area di Westwood a Los Angeles.
Ero con un amico di nome Bob. Quel che vedemmo cambiò la mia vita per
sempre.
C'erano cani che si stavano riprendendo dopo interventi di chirurgia su
ulcere prodotte sperimentalmente.
Soltanto che non stavano riprendendosi, stavano morendo.
Stavano morendo in preda a dolori terribili.
In una delle gabbie, vidi un cucciolo di malamut dell'Alaska.
Gemeva.
Allungai la mano tra le sbarre della sua gabbia sporca e lo accarezzai.
Mi guardò, cercò d alzarsi ma era troppo debole, troppo malato, troppo
afflitto dal dolore.
Lo sollevai dolcemente affinché Bob potesse scattargli delle
foto. Il cane cercò di leccarmi il viso attraverso le sbarre.
Forse pensò che stessi per salvarlo. Vidi i punti di sutura
infetti sulla sua pancia, purulenti e sanguinanti.
Vidi il tubo sozzo ed incrostato usato per drenare i fluidi dal suo
stomaco.
E, mentre lo tenevo sollevato, vidi i punti marci disfarsi e le sue
budella cominciare a fuoriuscire.
Il più delicatamente possibile lo depositai sul fondo della gabbia e lo
accarezzai, cercando di dargli un po' di conforto in quegli ultimi
momenti della sua vita. Stavo ancora tenendolo tra le braccia
quando emise il suo ultimo respiro rantolante e morì.
Mi sembrò che la sua agonia fosse infinita. Piangevo,
guardando il suo cadavere. E pensai: Questa
non è scienza. Questa è follia.
In quel
preciso momento seppi esattamente come avrei trascorso il resto della
mia vita.
Quel malamut è stato per me il
simbolo dell'essenza della vivisezione: sofferenza insensata e morte.
La tortura di animali, finanziata dal governo, prosegue giorno dopo
giorno e a voi non è concesso di vederla. Se si tratta di ricerca
scientifica legittima, perché viene condotta in clandestinità? Perché
la verità non viene mai mostrata e c'è bisogno che qualcuno si infiltri
o faccia irruzione per scattare foto o girare filmati di
quell'orrore?
Una
delle fotografie sottratte da questo laboratorio durante il raid
dell'ALF era stata scattata dagli stessi ricercatori: nella foto si
vede Greg Strckrod che tiene una scimmia neonata terrorizzata in una
mano mentre con l'altra mano la tormenta con un bastone. Più tardi,
quando la foto venne mostrata a tutto il Paese, i ricercatori dissero
che "si trattava semplicemente di uno scherzo".
Fu una scena da incubo, una visione infernale. Quando facemmo
irruzione, non c'erano i torturatori in questo girone infernale;
c'erano solo le vittime, gli animali, lacerati nel corpo e nello
spirito.
Il
cameraman era stato un operatore di guerra, ma ciò che aveva visto in
quella stanza lo aveva sconvolto.
Alcuni gatti miagolavano al nostro indirizzo, come se stessero
supplicandoci di salvarli. O forse avevano paura che avremmo potuto far
loro del male. Altri, troppo sfiniti per potersi muovere, giacevano in
silenzio nel fondo della loro estrema miseria.
Una delle foto che scattammo ritraeva un cucciolo completamente
avviluppato in un sacco che si dibatteva, ormai allo stremo, nelle sue
feci e nelle sue urine.
Aveva fuori solo la testa e un grosso cavo elettrico gli passava dritto
in mezzo al cranio.
Veri professionisti della medicina dopo aver visto le fotografie
scattate in quella stanza delle torture stettero male esattamente come
lo eravamo stati noi e dissero che quella non era scienza e che quelle
pratiche non avevano niente a che vedere con la ricerca medica.
E'
qualcosa che ti perseguita e che ti spezza il cuore.
Ciò che gli animali sono costretti a subire non è niente di
meno di un inferno, il peggiore inferno che possiate immaginare, solo
che una persona sana di mente non riuscirebbe mai ad immaginarselo
senza averlo prima visto di persona.
CHRIS
DE ROSE, A
MUSO DURO
L'argomento con cui un amico cercò di convincere Gandhi ad abbandonare la tradizione ortodossamente vegetariana della sua famiglia fu dello stesso tipo. Gli disse che gli inglesi erano capaci con pochi uomini di dominare milioni di indiani perché mangiavano carne. Questo li rendeva forti. Il solo modo di combatterli era di diventare carnivori come loro. Una notte allora i due amici vanno in riva al fiume e per la prima volta Gandhi mangia un boccone di carne di capra, tradendo così la fede dei suoi genitori e della sua casta. Ma sta malissimo. Non digerisce e ogni volta che cerca di addormentarsi gli pare di sentire nello stomaco il belare della capra mangiata, come racconta nella sua autobiografia. In tutta la sua vita Gandhi non toccò più un pezzo di carne, neppure nei suoi anni da studente in Inghilterra dove tutti gli dicevano che senza carne non avrebbe potuto resistere al freddo.
Col passar del tempo, mi son reso conto che, non considerandoli più come cibo, cominciavo a guardare gli animali diversamente da prima e a sentirli sempre di più come altri esseri viventi, in qualche modo parte della stessa vita che popola e fa il mondo. La sola vista di una bistecca ormai mi ripugna, l'odore di una che cuoce mi dà la nausea e l'idea che uno possa allevare delle bestie solo per assassinarle e mangiarsele mi ferisce.
Il modo perfettamente "razionale" in cui noi uomini alleviamo gli animali per ucciderli, tagliando la coda ai maiali perché quelli dietro non la mordano a quelli davanti, e il becco ai polli perché, impazzendo nella loro impossibilità di muoversi, non attacchino il vicino, è un ottimo esempio della barbarie della ragione.
Io guardavo i maialini e chiedevo, fra me e me, a chi li avrebbe mangiati: "Avete mai sentito le grida che vengono da un macello?" Bisognerebbe che ognuno le sentisse, quelle grida, prima di attaccare una bistecchina. In ogni cellula di questa carne c'é il terrore della violenza, il veleno di quella improvvisa ultima paura dell'animale che muore.
Perché
fare del proprio stomaco un cimitero? E' un
problema di morale. Ecco
un piccolo, bel modo per fare qualcosa contro la violenza: decidere di
non mangiare più altri esseri viventi.
...
Le
grida delle mucche sembrano grida umane
si avvicina il
coltello che urla
e questa
bellissima creatura deve morire
di una morte
senza motivo
e una morte
senza motivo è un assassinio.
E
la carne che cucini con tanta fantasia
non è
succulenta, gustosa o buona
è morte senza
motivo
e una morte
senza motivo è un assassinio.
E
il vitello che tagli sorridendo
e il tacchino
che affetti allegramente, è un assassinio.
Hai
mai visto come vengono uccisi gli animali ?
Chi ascolta quando gli animali piangono ?
MORRISSEY, MEAT IS MURDER
International Vegetarian
Union