TRENTANNI |
Testo e
musica di Claudia Pastorino
Allenata alla palestra del minimo
mi
rifugio nel mio mondo nirvanico
un
po' più su
tu
mi parli ma io guardo il mio gatto
che
attraversa la stanza distratto
e
non ti sento più.
Il
tuo amico lui ha capito tutto
e
fra un "Cristo" e un pezzo di prosciutto
parla
di me
lo
diverte il mio vegetarismo
è
senz'altro, dice, l'ultimo snobismo
degli
chansonnier.
Dico
davvero, mi son divertita
continua
pure a raccontarmi la partita.
Quando siamo finiti in un letto
hai
lasciato per terra il tuo stile perfetto
insieme
al vestito
anche
se avevi piegato il mondo
sembravi
un pazzo a girare in tondo
alla
ricerca del clito.
Eran più comode le leccatine
del
tuo carniere di ragazzine
a
cui fai i regali
come
ogni uomo viziato e potente
volevi
una donna cornuta e paziente
che
non fa domande.
Io l'unica cosa che ho imparato fin qua
è
che la sola vera trasgressione è la fedeltà.
E in questi panni ti faccio un pò pena
coi
miei trent'anni e la testa piena
di
illusioni
che
"non ha senso star lì a soffrire
'tanto
a nessuno interessa sentire
queste
canzoni".
E
dire che invidio tutta la gente
che
soffre soltanto se il dollaro scende
"oh
greggia beata!"
io
che non ho mai avuto niente
ci
rido sopra e mi dico "sarà
per
la prossima vita!"
Credi
davvero mi voglia sparare
dopo
tutto il tempo che ho impiegato
a diventare giovane?